Salernitana, bentornato Sabatini. Ma che errore fu mandarlo via

A 68 anni e con l’entusiasmo di un ragazzino, Walter Sabatini è tornato nella mischia, lontano dalla quale ha sofferto sin troppo, non per scelta sua. Da direttore generale e non dal direttore sportivo, rimette piede nella Salernitana che nel gennaio 2022 rifece da capo a piedi con undici acquisti e l’impareggiabile Davide Nicola in panchina, conquistando una storica salvezza quando tutti avevano già data per spacciata la squadra campana. Ora Sabatini ci riprova, merita le migliori fortune e la Serie A ritrova uno dei suoi dirigenti migliori, sul mercato e nella gestione degli uomini. Viene da dire bene, molto bene, in primis per la Salernitana. Che, però, senza Sabatini ha buttato via un anno e mezzo, tanto è durata la sua assenza. Mandalo via, all’inizio del giugno di un anno fa, fu un errore: onore a Iervolino che, richiamando Sabatini, è tornato sui suoi passi.

Salernitana, Sabatini e il passato

Ricordate? La rottura fra il presidente e l’uomo che gli risolse i problemi, fu clamorosa. Sbottò Iervolino: “Sabatini crede di prendere tutti per stupidi, ma di equivoco c’è solo lui: pensa di essere il più intelligente, ma è stato bugiardo. Avevo deciso di non parlare, i panni sporchi si lavano in famiglia. Voleva pagare questa commissione: abbiamo litigato perché non accetto queste storture. Volevamo aumentare lo stipendio di Coulibaly di 200 mila euro, ma avremmo dovuto versare un milione all’agente, impegno che aveva preso Sabatini. Io non mi piegherò mai a questo sistema: se un giocatore riceve una buona offerta, è libero di andare. Lui mi ha detto, invece, che con certe logiche convive da tempo e che, vista la mia posizione in merito, riteneva di non essere l’uomo giusto per la Salernitana. Leggo che si sente da Champions League, vedremo dove andrà: non sa nemmeno far funzionare un computer o mandare una mail. Umanamente sono dispiaciuto per com’è finita: non l’avrei lasciato andare, ma sono successe cose che ritengo gravi. Voglio un altro tipo di calcio. Cavani? In quell’occasione Sabatini sfiorò il ridicolo: se voglio un giocatore lo compro. Non poteva bocciare lui un mio acquisto: è la Salernitana di Iervolino, non di Sabatini. Lui proponeva, io decidevo”. Durissima la replica di Walter: “Il presidente non diceva questo, quando mi chiedeva quasi piangendo di salvare la Salernitana. Sulle commissioni sono d’accordo, non le pagasse. Se mi ha dato del bugiardo, verrà in tribunale assieme a me, anche se lui ha grandi avvocati. Credo che sia una caduta di stile e di cattivo gusto. Il problema delle commissioni non è un problema mio, è un problema del calcio, ideologico. Non contesto questo e accetto quello che dice Iervolino. Ancora oggi mi spiace non aver pagato una commissione di 4 milioni a Raiola per Pogba alla Roma. Ancora oggi sono pentito e credo di aver fatto un danno alla Roma, anche per Arnautovic al Bologna ho combattuto per la commissione da pagare e credo di aver fatto bene. Tutto questo mi addolora moltissimo dopo sei mesi di grandissimo stress e aver ottenuto un risultato storico con la salvezza. Mi sento ancora il ds della Salernitana. C’è un velo di tristezza sulla prima salvezza della Salernitana, credo sia triste anche il popolo salernitano: c’era qualcosa da festeggiare invece hanno fatto il funerale, il mio funerale, ma io sono immortale. Mi avevano parlato di Gnonto e della sua esplosività. E avevo già individuato un giovane per sostituire Ederson alla Salernitana”. Disse un giorno James Russell Lowell (1819-1891), poeta, critico letterario e diplomatico statunitense, incluso nella Hall of Fame for Great Americans: “Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione”.  E adesso, forza Salernitana. Non è finita sino a quando non è finita. Iervolino e Sabatini possono confermare.

Salernitana, Iervolino: "Tanti giocatori non vogliono essere qui"

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